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Dal lusso della Porsche alle stelline… in brodo

Sono anni che lavoro come psicologa e credo che questo mestiere non sia per niente facile.
Ti trovi davanti a persone diverse, ad aiutare persone in fasi vitali diverse, collabori con colleghi di città e regioni diverse, ti sperimenti nell’era digitale. Ti trovi ad affrontare e ad approfondire momenti cruciali anche della tua vita. Sì perché viviamo come donne e uomini.
Sono veneziana e vivo in mezzo all’acqua: la fatica fa parte del gioco.
Riuscire a rimettersi in gioco, a riallinearsi flessibilmente in un mercato che cambia, ad andare incontro ai crescenti bisogni in maniera diversa. Parlare di economia, statistica, politica, di matematica. Cercare comunque e con fiducia di farsi trovare pronti per saper accogliere pazienti e pensare creativamente a nuovi progetti.
A 44 anni so che mi servono un paio di scarpe belle che non mi facciano male.
Tra 35-40 anni molto probabilmente sarà poco attrattivo un dono di lusso, però magari un piatto caldo, come delle piccole stelline in brodo da mangiare con i miei nipoti magari sì, mi potranno fare la differenza!
Essere psicologi da sempre è aiutare gli altri in qualche maniera per esempio da un punto di vista comunicativo, di crescita personale, di crescita lavorativa e formativa.
Purtroppo per noi facciamo un po’ poco, visti i numeri di coloro che si potranno godere la pensione davvero. Facciamo fatica a pensare a quando saremo vecchi perché in questo momento stiamo troppo pensando al calendario e a come sbarcare il lunario.
Ho sempre pensato che fare politica sia mettere a disposizione le proprie competenze a favore di un progetto che porti un miglioramento o anche un piccolo benessere.
Siamo così genuinamente fragili nel nostro vivere e nel nostro andare: è proprio per questo riusciamo a cogliere vibrazioni e colori, aiutando gli altri con professionalità.
Sicuramente non sono la sola a pensare che tutto e subito non possa farci la differenza. Con i nostri “umili” numeri molto semplicemente abbiamo bisogno di farcela.
Quando penso alla fine di una vita di lavoro da libera professionista, in cui mi sono procurata appuntamenti e collaborazioni e in cui a volte ho avuto l’impressione di svolazzare come Tarzan nella Giungla, immagino di arrivarci con calma e di godermi l’arrivo e il panorama.
Dalle stelle alle stelline della pasta in brodo perché una macchina di lusso invoca una qualità della vita che non abbiamo.
Secondariamente e felicemente, ce l’ha insegnato la pubblicità: dove c’è un piatto caldo c’è casa! Noi psicologi sappiamo benissimo i valore di un piatto caldo fumante, magari con una nevicata di grana sopra. So che ne senti il profumo.

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